Mondi imperfetti

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Un’esplosione di imperfezione nell’era digitale

In un’epoca dominata dall’omologazione e dalla perfezione artificiale, tre artisti emergenti ci invitano a riscoprire la bellezza dell’imperfezione.
Il visitatore è invitato a immergersi in un universo di colori, forme e segni che celebrano la bellezza del non perfetto e la gioia del fraintendimento.

Attraverso colori vibranti, forme evocative e segni grafici audaci, le opere in esposizione ci conducono in un viaggio introspettivo alla scoperta di mondi interiori unici e imperfetti, proprio come la vita stessa.

L’intelligenza artificiale e i filtri che saturano la nostra quotidianità non hanno spazio qui. Al loro posto, tre artisti ci offrono un’arte autentica e libera, che sprona ad andare oltre le apparenze e ad abbracciare la bellezza del fraintendimento e dell’ambiguità interpretativa.

Non solo spettatori, ma protagonisti: la mostra “Mondi Imperfetti” invita il pubblico a sentirsi parte integrante dell’atto creativo. Un’esperienza immersiva e liberatoria, che permette di esplorare la propria individualità e di esprimere se stessi.
Non c’è spazio per il timore del giudizio: “Mondi Imperfetti” celebra la libertà di essere se stessi, riconoscendo la propria unicità come valore di integrazione con gli altri.

 

Gabriella Barone (baronessadentro)

Nasce a Roma nel 1970,

La sua attitudine all’introspezione la porta a trovare canali di comunicazioni non tradizionali, appassionata di pittura, scultura e scrittura coniuga queste sue passioni all’interno del suo lavoro.
Dopo il liceo artistico, continua il suo percorso formativo, presso l’accademia di Belle Arti di Urbino, dove incontra il suo primo mentore Bruno Ceccobelli.
Ferro, vetroresina e parole sono gli elementi con cui sceglie di esprimersi avvalendosi di una ricerca di origine concettuale.
Successivamente entra nel mondo del digital design. Parallelamente affianca il tema dell’atto creativo come momento meditativo e gioioso.
Lavora a Milano e vive nello splendido scenario naturale dell’Alta Val Tidone.

Il suo lavoro attuale si caratterizza di una forte espressività, veicolata attraverso una forte gestualità creativa.
Contenitori naturali di poesia, colori linee ispirate alla natura, tappe di un viaggio intimo, che si apre al dialogo verso l’altro.

Un’acquisizione poetica di porzioni di tempo e di spazio.

 

Sara Ricci (Foto Fritte)
Dietro FotoFritte ci sono io, Sara.
Io, di origini bondenesi (Fe) nata l’8 dicembre del 1971, da sempre curiosa, affascinata dal mondo animale e di conseguenza umano.
Il piacere della lettura e la passione della condivisione mi hanno portato ad altri hobby.
È stato un percorso emozionante e coinvolgente assieme a persone piacevolissime.
Divertente è la parola ovviamente corretta.

Diplomata all’Istituto magistrale M. Vegio di Lodi. Con una chiara passione Montessoriana.
Entrata alla Scuola Sociale di Melegnano (MI) oggi Accademia delle Arti nel 1999 sotto la guida del Maestro Beccarini.
Laureata in medicina veterinaria a Milano.

A oggi svolgo la professione veterinaria presso un’azienda farmaceutica.
Interessata per mio piacere alle medicine naturali, alla fotografia, alle arti, alla lettura, alla pittura e alla rottura…beh! questa è una caratteristica troppo personale.

Ho iniziato l’hobby della fotografia con uno scatto della mia gatta Luna che come composizione era l’orrore fatto immagine. Nell’inquadratura c’erano tutte le casse di acqua sul balcone e sotto in basso la gatta. Avevo 9 anni e amavo quella foto.
Allora c’erano ancora i rullini e qualche anno buio dato dalla scarsità economica l’ho avuto.

L’hobby della pittura é iniziato con il colore che da sempre mi affascina, le forme sono per me secondarie.

Poi nel 2012 mio papà è deceduto e da lì ho rifatto un corredo fotografico degno di nota e mi sono riavvicinata del tutto alle immagini nel senso di “Immagine creata”. Ho poi fatto qualche corso e seguito un fotografo ferrarese per cinque anni.

“Questa è roba degli anni ‘70”(cit. pag. 88 cap. 1 testo “Dolores”. Sara Ricci)

 

Ironmould

Ironmould​ nasce nel 1983 a Venosa, un piccolo paese del sud Italia, di quelli che offrono poco ma ti fanno stare bene. Uno di quei paesini dove se non hai una passione sei fritto e se ce l’hai scappi via per rincorrerla.

Le sue passioni sono sempre state​ ​il disegno, l’illustrazione e il graphic design, ma anche l’arte e la pittura, i cartoni animati e i fumetti, i computer e la tecnologia…

Tutto è iniziato per davvero quando ha conosciuto i graffiti, nel lontano 1997, quando ha iniziato ad usare lo pseudonimo Ironmould.

Affascinato da sempre dal mondo della comunicazione visiva e da quello delle tecnologie, ha continuato a conoscere altre forme d’arte e ha deciso di approfondirle ulteriormente frequentando un corso di Media Art presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone.

Oggi vive e lavora a Milano.

Littleworld

Ci sono i mondi, quelli che vediamo tutti, fatti di strade, case, alberi, persone, veicoli. Perennemente sotto i nostri occhi. E apparentemente oggettivi. Poi c’è il mio mondo, fatto di micro mondi, di un brulicare vivo di forme, linee e colori che si intrecciano e generano animali, figure umane o simili, esseri benevoli e talvolta mostruosi, in un vortice di vivacità ed esasperazione.

I micro mondi non sono solo un vezzo creativo, o la prova virtuosistica di un’astrazione, ma più semplicemente un cambio di prospettiva, un punto di vista nuovo ed extra-ordinario con cui ci si approccia al visibile. In realtà è lì sotto gli occhi di tutti. Una particolare forma di pareidolìa, quel processo che ti porta a vedere oggetti e volti nelle forme e nelle immagini casuali e disordinate.

Provateci. Osservate i miei disegni: a primo impatto vedrete probabilmente una composizione caotica e poco altro, poi facendo più attenzione riconoscerete delle prime figure, fino a quando piano piano una miriade di esseri nascosti cominceranno ad emergere da ciò che inizialmente sembrava un mucchio di intrecci informe, una composizione puramente astratta.

Ecco il mio mondo, i miei micro mondi, i Littleworld.