Sonia Scaccabarozzi

Sonia Scaccabarozzi nasce a Vimercate nel 1969. 

Frequenta l’Istituto statale d’Arte di Monza, una scuola dall’atmosfera “magica”. L’incontro con AG Fronzoni e la sua visione sono punti fondamentali per comprendere e crescere.
Terminati gli studi collabora come grafica con la casa editrice Electa, poi con la testata Cosmopolitan.
Nel 1996 si avvicina alla scultura: l’argilla la conquista, inizia a lavorarla in un piccolo studio diretto da Monique Bousquet, ceramista canadese; la terza dimensione è affascinante e coinvolgente. 

“L’argilla mi fa stare bene, è come se le mie mani la conoscessero da sempre”. 

Anche il legno diventa presto uno dei suoi materiali; lo taglia, lo leviga, accosta lamine di diverse misure e spessori; l’idea è dare tridimensionalità al segno; la maggior dei lavori sono grafico-tridimensionali e di forte impatto cromatico; nasce la serie TRAME.
Dall’argilla al legno e dal legno al metallo.

Nel 2015 impara a saldare, recupera il metallo, lo unisce, lo piega, lo trasforma in un racconto che parla di ciò che succede “intorno”; di incontri, di cielo, di luna, di vento.
Nel 2017 pubblica “Imperfetti Equilibri”, un catalogo dedicato ai metalli e realizzato in occasione di una mostra personale nel Comune di Merate, in provincia di Lecco, dove da poco si è trasferita e dove vive tuttora.

Nel 2019 torna a lavorare sulle trame che trovano identità non solo con il legno ma anche con la carta e il cemento, due materiali opposti che le permettono di giocare all’infinito con forme, colori e spessori diversi.
Queste opere oltre ad avere un contenuto grafico, sintetizzano momenti, cambiamenti, fasi che lasciano un segno e che portano alla ricerca e scoperta di nuove trame.
Nella serie “IN &Out” – opere del 2022 – non manca la terza dimensione che in questo caso è espressa con tessuto ripiegato e dipinto; la percezione dell’opera cambia spostando il punto di osservazione. 

Il segno è l’elemento che lega tutto il mio lavoro, come un filo che unisce tutti i materiali con cui racconto il “dentro” che sento”. 

Opere